Elisabetta Biondi della Sdriscia
Dio d'acque


Omaggio al Dio fluviale di Michelangelo, Firenze, Palazzo Strozzi, 11 novembre 2017

Dio d’acque
ti stagli in controluce
sullo sfondo dipinto della tela:
le membra tue distese,
un po’ contratte,
ricordano il fluire delle acque.

Dall’Alpe, alla sorgente
a Capo d’Arno,
verso il mare,
per declivi e colline,
scivolare lasci
le membra liquide,
gorgogliante preghiera
che lambisce
dei dolci colli e colmi
la mammella,
senza arrestarti,
in liquido fluire
senza posa né pace.

Sgorgato esile rivo
in Falterona,
t’arricchisce di acque
il Casentino mentre, selvaggio,
nutre di te il suo becco giallo
l’airone cinerino.

Ma ecco il Pratomagno
e poi le Balze
e i solchi tormentati
del Valdarno,
d’arida roccia
senza spiga:
continua la corsa tua
affannata
e già davanti a te
si profila decisa
la Gola dell’Incisa.

Riprendi fiato ora
e sembra canto
adesso il tuo avanzare
tra ponti cittadini,
ricami di preghiera
e campanili
che accompagnano
solenni il tuo fluire.

Ponte Vecchio e, di scorcio,
gli altri sette,
ponte alle Grazie e ponte alla Pescaia;
il ponte santa Trínita,
il gobbo alla Carraia,
e quelli più moderni e più distanti.

Le chiese di Firenze
son lontane: ora lunghe
diventano le anse
mentre più ampio scorri
incontro a Pisa.
Io, verso te
protesa, mi protendo
e in te mi getto,
tributo estremo d’acqua
alle tue acque.

Ora le linfe nostre
distinte son confuse
in un corso soltanto,
Dio fluviale,
e insieme a te,
io, Era, sono Arno,
in te mi son smarrita,
con te mi sono fusa:
ora siamo Arno entrambi
e in noi scorre la vita!

Lento il tuo corso adesso,
verso la foce,
pigro d’acque in piano:
Pisa e i suoi monti da lontano…
Ponte di vita
sotto ponti scorri,
e già nell’aria tersa
percepisci un tremulo
sentore di salmastro.

Bocca d’Arno, la foce,
ti spalanca l’onda azzurra
del mare che raccoglie
il seme delle acque
che gli affidi in trepido
sussulto di piacere.

Avvolto in salso
abbraccio, ti abbandoni
dopo breve, compatto avanzare
e ti doni del tutto alle sue acque,
confuso e indistinguibile,
mare nel mare.

Elisabetta Biondi della Sdriscia